16/12/2025
Quando pensiamo al bianco, pensiamo alla neve, alla purezza, alla luce che rimbalza sulle decorazioni di Natale. Ma dietro l’immaginario rassicurante di questo “non colore” si nasconde una delle storie più complesse e ambigue della cultura umana.
Il bianco, per secoli, ha portato con sé splendore, veleni, malattia e morte. La sua storia è fatta di invenzioni, alchimia, arte… e avvelenamenti.
Biacca era splendida… e mortale.
Già nell’antichità si conosceva l’acetato di piombo, noto ai Romani come sapa o “piombo zuccherino”, un composto usato per dolcificare il vino. Da questo composto derivava la biacca – o cerussa: un pigmento bianco pesante e molto coprente che per secoli è stata il bianco per eccellenza usata nella pittura, impiegata come cosmetico dalla Grecia antica all’Inghilterra elisabettiana e presente persino in medicina galenica.
Ma la sua brillantezza nascondeva un prezzo altissimo: come tutti i composti di piombo, era altamente tossico. L’intossicazione da piombo – chiamata saturnismo – colpì innumerevoli pittori, artigiani, miniatori e perfino donne che la usavano come makeup.
A fine Settecento arriva il primo bianco meno pericoloso: l’ossido di zinco. Introdotto nel 1780 e commercializzato in Francia nel 1834, era un pigmento:
✔️ più sicuro
✔️ più brillante e freddo
✔️ perfetto per velature e miscelazioni
Ma aveva due problemi tecnici: meno coprente rispetto alla biacca e tendeva a rendere i dipinti fragili e screpolati se usato puro in olio. Divenne comunque molto amato da pittori romantici, preraffaelliti e simbolisti.
🚀 Il colore del XX secolo: il bianco di titanio (1919)
La vera rivoluzione arriva nel 1919 con il biossido di titanio. Il titanio è tutto ciò che la biacca non poteva essere:
✨ luminosissimo
✨ totalmente atossico
✨ altissima opacità e potere coprente
✨ stabile alla luce e al tempo
È talmente efficiente che oggi è ovunque:
🎨 colori da pittura
🏠 vernici per pareti e segnaletica stradale
💄 cosmetici
🥫 packaging e plastiche
🍬 perfino in alcuni prodotti alimentari (con norme e regolamentazioni che variano da paese a paese)
È il bianco moderno, industriale e democratico: la luce chimica.
❄️ Dalla neve al laboratorio
Dal candore letale della biacca al candore tecnologico del titanio, il bianco racconta una storia di desiderio: il desiderio di luce pura. Un colore che è passato dall’alchimia dei vapori di aceto ai brevetti industriali, liberando l’arte dall’avvelenamento e sostituendo il mito del maestro pigmentario con quello del chimico.
Un colore che sembra innocente, ma che ha plasmato la storia dell’arte, della scienza e perfino della salute umana.
Il bianco acceca. Il bianco protegge. Il bianco, da sempre, inganna.
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